Il mio bagaglio culturale non è solo quello che ho appreso sui libri, ma è costituito da tutto ciò che mi ha fatto diventare la Roberta di oggi….
Ciò che però lega tutto armoniosamente sono i ricordi ed i profumi. Non parlo, naturalmente, solo del cibo, ma di ciò che è in grado di riportarci indietro nel tempo e, a distanza di anni, farci rivivere dei momenti sotto una diversa prospettiva!
Ancora oggi, quando passo fuori una panetteria, mi sembra di ritornare bambina o quando sfoglio un libro/giornale fresco di stampa…..
Vorrei, però, parlarvi di un altro ricordo che ha accompagnato i miei anni universitari: il “panino napoletano”. Eh sì perchè Napoli ha anche il suo panino! …Per me Napoli è quella città dove si intersecano come serpenti, odio e amore, voglia di ritornare per perdermi nei suoi vicoletti e voglia di scappare e non metterci più piede. O forse, come ha scritto Siani nella lettera dedicata a Pino Daniele : “Quando cammini nella mia città non riesci ad essere obiettivo, non riesci a dare un giudizio su quello che i tuoi occhi stupiti stanno guardando, confusi dalle immagini che entrano nel cuore, rimbalzano nell’anima e poi quando meno te lo aspetti ritornano alla mente. Allora Napoli cos’è? Napoli è l’amarezza squarciata da un sorriso che appare sul viso di un bambino come un arcobaleno dopo una pioggia di lacrime”.