“La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E’ così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L’ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell’ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli. Io provo”.

Ingredienti:
– 300 g di farina semintegrale (tipo T2)
– 50 g di fecola di patate
– 80 g di olio di semi di mais o girasole (o se avete un olio di oliva delicatissimo)
– foglie di rosmarino q.b.
– 1 pizzico di sale integrale
– 1/2 bustina di cremor tartaro già miscelato al bicarbonato
– 350 g di succo di arancia o acqua demineralizzata
– 120 g di sciroppo di riso (o se preferite 90 g di zucchero di canna grezzo)
– 1 cucchiaio di cacao amaro
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