“Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”.
花は桜木人は武士
Finalmente è cominciato il periodo delle scorpacciate di ciliegie! Ho sempre amato questo frutto, il suo albero, i fiori ed il suo profumo….mi ricorda l’infanzia… Il richiamo del fiore di ciliegio va però oltre la sua bellezza, ciò che colpisce è la sua caducità, il suo essere in piena fioritura solo per pochi giorni. Il vero senso della tradizione giapponese hanami (letteralmente significa “guardare i fiori”, ma il termine viene utilizzato solo con riferimento al fiore di ciliegio) non consiste nel guardare lo spettacolo offerto dalla bellezza dei fiori sull’albero, ma nell’osservare con un pizzico di malinconia come cadono dall’albero, trasportati dalla brezza primaverile. Un modo dolce e malinconico per mostrare come ogni vita è destinata a finire. Ma il fiore di ciliegio è anche legato al Bushidō, l’ideale cavalleresco del guerriero (Bushi) giapponese. Il sakura incarna le qualità del samurai: la purezza, la lealtà, l’onestà, il coraggio.Così come il fiore di ciliegio, puro e fragile, nel pieno della sua bellezza vola via lasciando il ramo, così il samurai, nel nome dei principi in cui si batte, è pronto a lasciare la propria vita in battaglia.
“Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
Ingredienti:
– 300 gr di farina (semintegrale T2 o di miglio)
– 50 gr di fecola di patate
– 1 cucchiaino di vaniglia
– 150 gr di sciroppo di riso (se li volete più dolci aumentate la quantità a carica 200 gr)
– 1 cucchiaino di bicarbonato
– 1 bustina di cremor tartaro
– 60 gr di olio di girasole
– acqua demineralizzata q.b. (circa 300/350 gr, dipende dalle farine utilizzate)
– ciliegie q.b.
– 1/2 cucchiaino di curcuma